venerdì 28 gennaio 2011

Gironzallò

A volte il limitatore non vuole inserirsi e così accade che la pensata di farsi una birretta in compagnia per dirsi ciao ciao prende vita propria, le birre si moltiplicano come i wisky (e qualcuno sa come divento pericoloso quando ci sono di mezzo loro) e non si ha idea come può andare a finire, anche se forse proprio non ti interessa.
Così si parla, si ride, si scherza, tutto molto importante, tutto molto stupido, un giro è mio, l'altro è tuo e poi a chi tocca?
Butti giù ed effettivamente la ragazza che ti siede di fianco adesso sembra mooolto più carina ed il tuo inglese è decisamente di un altro livello, però il pilota automatico ormai ti ha abbandonato insieme a parte del tuo fegato; cerchi di non avere un'espressione da ebete dipinta in volto, ma l'occhio spento ed un tonto sorriso certo non aiutano, vabbè questa la lasciamo perdere, forse.
Poi realizzi che domani mattina hai qualcosa da fare, poi realizzi che è già domani mattina...
il cielo è nuvoloso, ma non grigio, ci sono un paio di stormi di uccelli che svolazzano nel cielo ed una musichetta lontana rende il tutto più che reale.
Ficco la testa sotto l'acqua fredda, anche stavolta mi sono dimenticato di salutare e dire grazie.

mmmalditestauttoattaccato dammMalta

1 commento:

  1. Vagano, vagano.
    Girolanz... Gironzano... Gironzalon...
    Vagano, vagano, vagano!
    (Amarcord)

    RispondiElimina